Un piatto tipico del Salento: i Ciceri sono i ceci e la Tria è la pasta fresca di semola di grano duro (senza uova). Ciceri e Tria è una ricetta della tradizione che nasce dalla necessità di avere un piatto nutriente e poco costoso, come tanti piatti della cucina italiana.

Questa ricetta ha origini antichissime, il poeta latino Orazio la menzionava all’incirca già nel 35 A.C.
Ciceri e Tria prende anche il nome di Massa di San Giuseppe perché era tradizione prepararlo intorno al 19 marzo a San Giuseppe, mentre attualmente trovi i Ciceri e Tria tutto l’anno .

La caratteristica di questo piatto consiste nelle frittura di una parte di pasta: una parte viene cotta nell’acqua con gli aromi o in un brodo vegetale e una parte viene fritta per unirla al piatto e dare quel croccante che ci sta.

E’ un piatto tipico e casalingo per cui ogni famiglia ha la sua variante. Io ho usato la mia adattandola di poco alla necessità di stare attenta all’apporto di Nichel.

Se vuoi dei suggerimenti vedi nelle note alla ricetta.

I ceci (ciceri) sono gli unici legumi consentiti in un regime alimentare a basso contenuto di Nichel.

L’abbinamento delle proteine dei legumi con quelle della pasta rappresenta un ottimo apporto proteico in un normale regime alimentare.

Per cui cosa volere di più? Un piatto della tradizione, completo da un punto di vista nutrizionale, che può sostituire la carne, tollerato anche dagli allergici al Nichel e che quando fa freddo ti scalda il cuore.

Se vuoi sapere qualche cosa in più sulle proteine animali e vegetali, clicca il link qui sotto.

Ciceri e Tria a basso contenuto di nichel

Difficoltà: Principiante Tempo di preparazione 45 mins Tempo di cottura 3 hrs Tempo totale 3 ore 45 min
Porzioni: 2

Ingredienti per la pasta fresca

Ingredienti per il condimento con i ceci

Ingredienti per friggere e condire

Procedimento

  1. La tradizione prevede di partire dai ceci secchi, per cui bisogna metterli in ammollo in acqua fredda per almeno 12 ore.

    Il giorno dopo li scoli, li risciacqui e li fai bollire a lungo in un brodo vegetale oppure in acqua con degli aromi come alloro e aglio.

  2. Procedimento per la pasta fresca

    Mentre fai cuocere i ceci (almeno 2 ore), prepara la pasta fresca con 150 gr di farina di grado duro e 80 gr di acqua tiepida, aggiungi un pizzico di sale.

    La quantità di acqua è indicativa dipende dalla farina, dalla temperatura, ecc. aggiungila poco per volta.

    Se impastando ti sembra troppo dura, bagnati le mani per non esagerare con l'acqua.

    L'impasto deve risultare sodo, fai una palla e lascialo riposare avvolto nella pellicola per mezz'ora.

    Una volta che avrà riposato, stendi la pasta e ricava delle “pappardelle” spesse 2 anche 3 millimetri circa (a me piacciono un po’ consistenti), larghe circa 2/3 centimetri e non troppo lunghe (max 20 centimetri).

    Gli scarti non buttarli mettili ad asciugare su dei vassoi infarinati insieme al resto della pasta per un’ora.

  3. Procedimento per la pasta fritta

    Porta a temperatura l’olio per friggere e friggi gli “scarti” e una parte della pasta e metti le pappardelle ad asciugare su carta da cucina.

  4. Procedimento per il condimento di ceci

    Una volta cotti i ceci, scola una parte e prepara una purea con frullatore ad immersione, mantieni caldo il brodo con il resto dei ceci.

    Porta a bollore abbondante acqua salata per la pasta, quindi prepara in una padella bassa la crema di ceci con i ceci interi.

    Una volta cotta la pasta, ripassala insieme ai ceci interi e in crema per amalgamare i sapori, se serve aggiungi un po’ del brodo di ceci.

    Il condimento si deve amalgamare, ma non asciugarsi troppo

    Impiatta e aggiungi un giro di olio “buono” e la “tria” fritta.

Nota

Il grano duro rientra nelle farine da non utilizzare in fase di disintossicazione (detox), a regime si può usare senza esagerare, per questo tipo di piatto secondo me è la farina migliore anche perché utilizzata al Sud, puoi eventualmente mischiarla con della farina di grano 00.

Non ho indicato le classiche verdure da brodo in quanto a causa dell’allergia non sono consentite.

L’olio di semi non è consentito per friggere al posto dell’olio di oliva puoi usare dell’olio di riso.

Per indicazioni sugli alimenti consentiti e il regime alimentare vedi i link qui sotto

Alimenti e bevande consentiti     La dieta

Valeria

Mi presento… Valeria amante del cibo di qualità, del buon bere. Appassionata di cucina, di viaggi e non solo. Caratterialmente riservata, non mi risulta semplice parlare di me, contemporaneamente sono una persona curiosa nel senso buono del termine, molto aperta verso gli altri, al nuovo e a tutto quello che non conosco. Sono quella del “bicchiere mezzo pieno”: un’attitudine che mi ha salvato in parecchi momenti negativi. Per passione mi sono diplomata nel 2022 all’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme. La prima maturità in presenza post Covid. E’ stata una esperienza interessante tornare sui banchi di scuola dopo tanto, tanto tempo; per tre anni scolastici del corso serale seguire di nuovo le lezioni, fare i compiti a casa ed ovviamente seguire i laboratori di cucina praticamente gli unici che sono proseguiti regolarmente nonostante la pandemia. Appena ho scoperto di essere allergica al Nichel mi sono destreggiata tra i pochi alimenti consentiti e i tanti vietati per continuare a gustare il cibo e non solo sopravvivere a tavola. Vorrei proporre ricette allegre buone per lo stomaco ed il cuore e con un’attenzione per chi come me ha problemi con il Nichel e perché no, dare qualche spunto anche ai nutrizionisti: redattori di liste con alimenti NO (tanti) e alimenti SI (pochi).