Non avrei mai pensato che fosse così difficile raccogliere delle ortiche per preparare questa ricetta e ci avevo quasi rinunciato a preparare un risotto con le ortiche.

Da bambina mi ricordo che mi bastava attraversare la strada per andare nei prati a raccogliere le varie erbe spontanee.

Ora trovo soprattutto campi e di erbe spontanee nei campi ce ne sono un po’ poche. Ho addirittura provato a seminare le ortiche nei vasi “tanto crescono dappertutto”. Probabilmente dappertutto, ma non sul mio balcone, il mio pollice è più marrone che verde. Speravo in una abbondante raccolta per prepararmi non solo il risotto alle ortiche, ma anche altri piatti.

Alla fine per fortuna che ho fatto una camminata con una mia amica in una zona di prati e finalmente le ho trovate e raccolte. Con i guanti ovvio!

L’ortica è una pianta diffusa in tutta Europa e cresce fino ai 2000 m di quota, si trova nelle zone incolte e nei boschi. In erboristeria si utilizzano anche le radici a noi però interessano le foglie. Bisogna raccoglierle preferibilmente in primavera quando hanno un colore verde brillante.

L’effetto urticante scompare solo con la cottura, quindi attenzione a maneggiarle quando le raccogliete e lavate.

Si possono preparare frittate, minestre, aggiungere ai ripieni di pasta fresca. Io ho scelto il risotto da brava novarese. Novara è una tra le zone votate alla risicoltura in Italia ed io sono cresciuta a risotti.

Per quanto riguarda il Nichel meglio il riso della pasta, ricordiamoci che non tutte le farine sono adatte a noi nichelini. Un solo consiglio mi raccomando scegliete un riso per risotti: carnaroli, arborio..

Nella ricetta ho utilizzato anche del succo di ortica usando l’estrattore, ma non è indispensabile. Potete utilizzare le ortiche una volta cotte o tritandole molto fini o riducendole in crema con un frullatore. Io penso che in cucina bisogna anche provare.

Risotto alle ortiche a basso contenuto di nichel

Difficoltà: Principiante Tempo di preparazione 30 mins Tempo di cottura 18 mins Tempo totale 48 min
Porzioni: 2

Ingredienti

Procedimento

  1. Lava le ortiche usando i guanti, poi tuffale in acqua bollente salata per qualche minuto. Scolale e mettile in una ciotola con acqua fredda e ghiaccio. Questo procedimento le rende più tenere e  mantiene i colori brillanti.

    Trita i cipollotti, ti serviranno per le ortiche e per il riso.

     

  2. Fai saltare le ortiche in padella con il soffritto  di cipollotto .

    Tosta il riso, io l'ho tostato con olio e un poco di soffritto. Una volta tostato inizia ad aggiungere il brodo caldo poco per volta. Quando sei a metà cottura (il tempo dipende dal riso circa 8-10 minuti) aggiungi le ortiche tritate finemente. Io avevo tenuto a parte un pugno di ortiche scottate e ricavato il succo con l'estrattore, ma puoi evitare. Assaggia il riso ed aggiungi il sale.

  3. Porta a cottura e alla fine, fai riposare il riso fuori dal fuoco per 1-2 minuti coperto con un canovaccio pulito. Scopri e manteca con olio freddo di frigorifero. La mantecatura prevede sempre un grasso freddo: olio, burro...

    Se ti va aggiungi del parmigiano o del grana grattugiato un cucchiaio colmo a persona.

Nota

La tostatura del riso si può fare anche senza olio e senza soffritto, l'importante è scaldarlo.

Il brodo deve essere sempre ben caldo e mantenerlo caldo. 

La mantecatura prevede del grasso, io ho usato dell'olio extra vergine di oliva per gusto personale, non è vietato usare del burro e aggiungere anche del formaggio grattugiato. Importante è che il grasso usato sia freddo di frigorifero. 

Il tempo di cottura dipende dal riso utilizzato, un riso per risotti non cuoce in 10 minuti, però dirvi 15, piuttosto che 18 è difficile. Di solito sulla confezione c'è il tempo, ricordatevi che anche fuori da fuoco continua a cuocere per cui, per mantecarlo, toglietelo dal fuoco 2-3 minuti prima del termine indicato.

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Valeria

Mi presento… Valeria amante del cibo di qualità, del buon bere. Appassionata di cucina, di viaggi e non solo. Caratterialmente riservata, non mi risulta semplice parlare di me, contemporaneamente sono una persona curiosa nel senso buono del termine, molto aperta verso gli altri, al nuovo e a tutto quello che non conosco. Sono quella del “bicchiere mezzo pieno”: un’attitudine che mi ha salvato in parecchi momenti negativi. Per passione mi sono diplomata nel 2022 all’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme. La prima maturità in presenza post Covid. E’ stata una esperienza interessante tornare sui banchi di scuola dopo tanto, tanto tempo; per tre anni scolastici del corso serale seguire di nuovo le lezioni, fare i compiti a casa ed ovviamente seguire i laboratori di cucina praticamente gli unici che sono proseguiti regolarmente nonostante la pandemia. Appena ho scoperto di essere allergica al Nichel mi sono destreggiata tra i pochi alimenti consentiti e i tanti vietati per continuare a gustare il cibo e non solo sopravvivere a tavola. Vorrei proporre ricette allegre buone per lo stomaco ed il cuore e con un’attenzione per chi come me ha problemi con il Nichel e perché no, dare qualche spunto anche ai nutrizionisti: redattori di liste con alimenti NO (tanti) e alimenti SI (pochi).