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agricoltura idroponica
2 Maggio 20232 Maggio 2023

Agricoltura idroponica

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Cosa vuol dire idroponica? O meglio che cosa è l’agricoltura idroponica? Per dirlo in maniera semplice è la coltivazione delle piante in acqua, senza terra. Nell’acqua vengono sciolte tutte le sostanze nutritive che servono alle piante per crescere.

Il grande vantaggio della coltivazione idroponica è di poter realizzare delle coltivazioni ovunque anche dove non c’è terreno e dove non ci sono delle situazioni climatiche favorevoli.

La coltivazione con la tecnica idroponica si può estendere anche in verticale non solo in orizzontale, infatti prende il nome spesso in questo caso di vertical farm, andando a recuperare aree dismesse e capannoni industriali , superfici dove non ci si aspetterebbe di poter realizzare un’attività agricola.

A livello teorico si può coltivare qualsiasi tipo di pianta in questo modo, ma dato che spesso vengono coltivate a più piani sfruttando l’altezza delle strutture a disposizione, nella pratica vengono preferite le piante con un apparato leggero come: erbe, insalate, pomodori, ravanelli…

Indice dei contenuti

  • Agricoltura idroponica: vantaggi
  • Agricoltura idroponica: svantaggi
  • Il futuro è l’agricoltura idroponica?

Agricoltura idroponica: vantaggi

I vantaggi offerti dall’all’agricoltura idroponica sono:

coltivare ovunque anche in assenza di terreno o in condizioni climatiche sfavorevoli

il risparmio nell’utilizzo dell’acqua in quanto il consumo è controllato e spesso l’acqua è riciclata

la coltivazione si può realizzare in verticale

l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi è limitato rispetto le coltivazioni tradizionali

Il vertical farming adotta un tipo di coltura detta idroponica, dove le piante vengono coltivate in una soluzione di acqua e minerali diminuendo fino al 90% i consumi idrici rispetto all’agricoltura tradizionale e aumentando la produttività fino al 20 per cento.
(Fonte:sole 24h M.T. Manuelli aprile 2021)

La domanda più importante è se le piante coltivate con questa modalità hanno lo stesso gusto di quelle coltivate in terra. Le caratteristiche di dolcezza e acidità di un ortaggio o frutto dipendono dalla varietà.

Il sapore finale di quello che viene coltivato dipende dalla presenza di determinati composti e dal rapporto tra di loro quindi dalla qualità delle sostanze nutritive utilizzate dall’agricoltore.

Fa la differenza variare le proporzioni o il tipo della soluzione nutritiva e nel caso dell’agricoltura idroponica questi parametri sono sotto stretto controllo umano.

Agricoltura idroponica: svantaggi

I costi per gli impianti d’altro lato possono essere elevati, soprattutto l’investimento iniziale, ma occorre sempre avere un approccio in termini di costi/opportunità.

Può rappresentare una buona opportunità lavorativa con prodotti di nicchia rivolti a consumatori sempre più esigenti o con necessità particolari.

Inoltre può essere un’ottima opportunità alimentare per un paese con scarse precipitazioni o addirittura arido.

Il futuro è l’agricoltura idroponica?

L’ approvvigionamento alimentare in generale ha un grossissimo impatto ambientale utilizzo di acqua, di terreno , carburanti per il trasporto, l’idroponica è una soluzione?

Uscendo dal contesto Nichel free, https://www.lavalegourmet.it/alimenti-consentiti/ non penso che l’agricoltura idroponica sia la panacea per un’agricoltura sostenibile, o per eliminare la fame nel mondo, però può essere una possibilità in più.

Teniamo conto che La FAO (Food and Agricolture Organization of the United Nations) ha stimato che nel 2050 ci saranno 10 miliardi di persone nel mondo.

L’aumento della popolazione renderà necessario un aumento della produzione di cibo del 70% rispetto ad oggi. Inoltre la FAO ha stimato che la maggior parte della popolazione si concentrerà nelle aree urbane.

Il problema fame diventerà sempre più pressante tanto è vero che l’agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile (il piano che coinvolge a livello internazionale tutti gli stati) ha tra i suoi obiettivi primari la risoluzione del problema fame.

Agenda 2030 ONU

Quindi sarà necessario un aumento della produzione di cibo garantendo la sostenibilità adottando delle tecniche che abbiano presente che l’acqua è sempre più scarsa, l’energia costosa e che il terreno non è una risorsa infinita a disposizione.

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Enrica
Enrica
6 mesi fa

Bellissimo post, non ne sapevo molto sull’agricoltura idroponica e in realtà non conoscevo la maggior parte delle informazioni che hai riportato per quanto riguarda quanti saremo nel futuro. Penso anche io che l’agricoltura idroponica non sia l’agricoltura del futuro (nel senso che non andrà a sostituire totalmente quella tradizionale) ma questo non toglie che è e sarà una valida alternativa per tutti quei consumatori che hanno esigenze particolari o sono particolarmente esigenti. ❤️❤️

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Chi sono

Valeria

Per fare in modo che le nostre decisioni non siano più la ricerca di qualcosa che manca, ma l’espressione di qualcosa che c’è

Cit. A. Rancati

Mi presento… Valeria amante del cibo di qualità, del buon bere. Appassionata di cucina, di viaggi e non solo.

Caratterialmente riservata, non mi risulta semplice parlare di me, contemporaneamente sono una persona curiosa nel senso buono del termine, molto aperta verso gli altri, al nuovo e a tutto quello che non conosco.

Sono quella del “bicchiere mezzo pieno”: un’attitudine che mi ha salvato in parecchi momenti negativi. Per passione mi sono diplomata nel 2022 all’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme. La prima maturità in presenza post Covid. E’ stata una esperienza interessante tornare sui banchi di scuola dopo tanto, tanto tempo; per tre anni scolastici del corso serale seguire di nuovo le lezioni, fare i compiti a casa ed ovviamente seguire i laboratori di cucina praticamente gli unici che sono proseguiti regolarmente nonostante la pandemia.

Appena ho scoperto di essere allergica al Nichel mi sono destreggiata tra i pochi alimenti consentiti e i tanti vietati per continuare a gustare il cibo e non solo sopravvivere a tavola.

Vorrei proporre ricette allegre buone per lo stomaco ed il cuore e con un’attenzione per chi come me ha problemi con il Nichel e perché no, dare qualche spunto anche ai nutrizionisti: redattori di liste con alimenti NO (tanti) e alimenti SI (pochi).

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